Mangia Prega Ama: un libro autobiografico di Elizabeth Gilbert del 2006 e poi un film di Ryan Murphy del 2010, entrambe interpretazioni coinvolgenti e contagiosissime di una storia nella quale molte di noi non faticheranno a identificarsi.
Elizabeth Gilbert è una donna con un buon lavoro, una bella casa e le sufficienti esperienze sentimentali alle spalle. Arriva il momento di mettere in discussione tutto, il giorno in cui quello che ha intorno a sé non le basta più, ed è allora che decide di intraprendere un viaggio intorno al mondo alla ricerca dell’autenticità.
Le tappe sono minuziosamente descritte in un diario e sono tre: l’Italia, dove tra Roma e Napoli scopre i piaceri della tavola e gode di una dolce vita a misura di ventunesimo secolo, l’India, dove entra in un centro di preghiera e conosce Richard, un uomo divorziato con un passato complicato; infine Bali, dove uno sciamano le insegna finalmente a guarire la tristezza e ad aprire nuovamente il suo cuore. È così che alla fine del percorso, imparata la lezione, incontra anche l’amore (Felipe).
La narrazione è divertente, ironica, ammiccante. Impossibile non lasciarsi andare a questo personaggio geniale e al tempo stesso ingenuo e pieno di incertezze. Impossibile non sentirsi Elizabeth, e non sognare insieme a lei di dare un senso alla propria vita lasciando irrompere nelle proprie giornate una ventata di novità e spiritualità.
Impossibile infine non sognare un tempo per se stesse, e un viaggio intorno al mondo in luoghi tanto esotici e ricchi di tradizione e di bellezze naturali. Ci sono tutti gli ingredienti per partire con Elizabeth per un lungo viaggio, e magari scoprire qualcosa in più di se stesse.
Per chi non avesse visto il film, qui trovate il trailer: